Stellantis nei guai, Tavares mostra la cura: altra mazzata per gli italiani?

Stellantis pronta a prendere una decisione clamorosa. Intanto i lavoratori italiani tremano per questa scelta che potrebbe cambiare tutto.

In casa Stellantis è tempo di bilanci e non sono propriamente positivi. Si è registrato, infatti, un calo di ricavi del 14% rispetto all’anno scorso e un meno 48% se consideriamo l’utile netto. Su tutto pesa in particolare la situazione nel mercato nordamericano dove la holding nata dalla fusione tra FCA e PSI non sta di certo brillando.

Stellantis nei guai, Tavares mostra la cura: altra mazzata per gli italiani?
Carlos Tavares (ANSA) – funrace.it

Attualmente Stellantis gestisce 15 marchi operativi più altri brand che non operano da anni come ad esempio l’Autobianchi e la Innocenti. Proprio questi ultimi 2 di recente sono saliti agli onori della cronaca per una possibile acquisizione da parte dell’Italia che poi potrebbe girare i due marchi a qualche altra società per farli rinascere.

Stellantis, Tavares: “Dovremo eliminarli”

In Italia la situazione non è brillantissima per quanto riguarda la parte industriale con diverse fabbriche del gruppo Stellantis che stanno attraversando una crisi profonda. Proprio in tal senso, come riportato da alvolante.it, Tavares ha così commentato la questione marchi: “Se non fanno soldi dovremo eliminarli”. Una soluzione rapida, che potrebbe costare diverse decine di migliaia di posti di lavori oltre che la fine di brand gloriosi che hanno scritto in passato la storia dell’auto.

Stellantis nei guai, Tavares mostra la cura: altra mazzata per gli italiani?
Stellantis (AdobeStock) – funrace.it

Insomma Stellantis è pronta a chiudere dei marchi qualora questi non dovessero portare i frutti sperati. Il pensiero va naturalmente subito alla Maserati, che sta attraversando una crisi profonda e ha già visto il proprio “Innovation Lab” chiudere i battenti.

Tavares ha anche parlato proprio dell’argomento Innocenti e Autobianchi glissando un po’ sulla cosa. Staremo a vedere. Sta di fatto che la situazione in Italia è davvero pessima da questo punto di vista e sembra destinata addirittura a peggiorare.

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